Riepilogo
Venezuela 2013,
il noto gruppo di trafficanti di armi conosciuto con il nome di “Tupamaros”, operante nella parte nord dello stato venezuelano, ha collaborato per lungo tempo con l’ex ministro della difesa Antonio Santos.
Il ministro, dopo aver fornito clandestinamente materiale bellico ai malavitosi per parecchi anni, improvvisamente decise di interrompere gli approvvigionamenti senza dare alcuna spiegazione al capo dei terroristi, Roman Flores.
Il boss non accettò questa improvvisa ritirata di Santos ed iniziò a minacciarlo; a fronte dei continui rifiuti del ministro, il 28 febbraio 2013 Roman F. passò direttamente all’azione inviando un team d’elite dei Tupamaros per sequestrare il figlio di Santos, Leo.
www.youtube.com/watch?v=O6QUyxWtJPE
Dopo inutili contrattazioni per ottenere il rilascio del figlio, il giorno 3 aprile 2013 il ministro decise di contattare segretamente un team di contractors per risolvere la situazione.
Il ministro chiese al presidente del Blackwater Team, Bryan Fury, la massima discrezione sull’operazione. Gli incarichi del team speciale erano di recuperare vivo Leo Santos, eliminare il boss Roman Flores, neutralizzare completamente l’organizzazione criminale e distruggere ogni possibile prova delle proprie implicazioni compromettenti.
Il nome in codice dell’operazione corrispondeva esattamente a quello che gli otto Blackwater erano chiamati a fare: TERRA BRUCIATA.
Il 21 aprile 2013 il team entrò in azione.
Il ministro riuscì in qualche modo a corrompere uno dei ribelli che fornì loro preziose informazioni sulla struttura territoriale dei Tupamaros.
I contractors riuscirono a portare a termine con successo la loro missione: distrussero totalmente l’organizzazione, eliminarono il boss Flores e liberarono il giovane Leo Santos.
Quello che non potevano prevedere era che, una volta terminata la missione e arrivati nel punto di esfiltrazione, il team avrebbe ricevuto una chiamata: il ministro, ringraziandoli per il lavoro svolto, forniva loro alcune istruzioni utili per poter ottenere la “LIQUIDAZIONE”.
All’interno del mezzo che li avrebbe esfiltrati in zona sicura, era presente un PC dal quale, utilizzando un programma di Money Transfert, avrebbero ottenuto la propria parcella.
Seguendo tale procedura i contractors armarono un ordigno che sarebbe esploso in 5’ e 00”, ovviamente il codice di disarmo non era in loro possesso. L’intento del ministro era quello di eliminare ogni traccia del proprio coinvolgimento, Blackwater compresi.
Per i mercenari non c’era più nulla da fare. O almeno questo era quello che il ministro credeva…